Letture 2013

Poesia dell' impoetico

 
Index del.icio.us


Pochissimi, tra i pochi che frequentano la poesia, sono disposti ad ammettere che l’assoluto impoetico non è la negazione o l’antitesi del poetico, ma ne è la punta avanzata.




Non è gran raggiungimento essere arrivati a pensare che la poesia si nutre del suo contrario e verso il luogo del contrario si muove e si sviluppa. E nemmeno è gran cosa aver affermato che la poesia attuale è quella che da sé si proclama poesia, mentre tutti, riferendosi ai tipi e agli esempi che in quel momento li orientano, tale titolo non le riconoscono. Se guardiamo alla prima affermazione, le cose non sono così semplici: la poesia non si accontenta di come è né del materiale che ha a disposizione, ma in ogni momento stira e allunga la sua lingua verso le zone che fino a quel momento non ha toccato. Continuamente insoddisfatta di sé, si spinge verso qualcosa che le sta fuori e oltre: dilaga verso l’esterno e le strade che la sua colata può prendere sono molte e imprevedibili. Esiste innegabile questa necessità di movimento e di dilatazione, a cui corrisponde una pari necessità di abbandono e di scarico:mentre la poesia si allarga a coprire e incorporare nuovi spazi, insieme si ritira dai vecchi ambiti ed espelle le vecchie sostanze.




JAlbum 7.3